L'adozione è un esperienza complessa e molto intensa, sia per il bambino/i bambini, che per la coppia adottante.
Per tutta la famiglia comporta una rivoluzione su diversi piani: emotivo, sociale, economico e legale. 

Intraprendendo questo percorso, in che cosa può essere utile consultare uno psicologo esperto di adozioni?

FASE PRE-ADOTTIVA

In questo delicatissimo periodo lo psicologo aiuta la coppia ad orientarsi meglio nella realtà adottiva e ad esplorare la motivazione dei coniugi di accogliere un bambino nato dagli altri. 

I dubbi possono essere tanti, ad esempio: 

"Non riusciamo ad avere figli ma li desideriamo tantissimo. L'adozione ci permetterà di realizzare il nostro sogno di una famiglia completa?"

"Ci sono differenze tra genitorialità biologica e quella adottiva?"

"Entrambi desideriamo diventare genitori ma solo uno di noi è convinto di adottare. Come dovremmo muoverci?"

"Abbiamo già dei figli (biologici/adottati) ma stiamo valutando di adottarne altri. La nostra famiglia sarebbe in grado di accoglierli?"

A questo punto alla coppia viene offerto uno spazio per esprimere e chiarire incertezze e paure legate all'adozione stessa, ma anche al percorso da affrontare per arrivare all'idoneità adottiva.  Non di rado l'indagine conoscitiva suscita l'ansia, aprendo una serie di interrogativi del tipo: 

"Nella nostra storia recente ci sono stati momenti di grande sofferenza (problemi familiari/separazioni/malattie gravi/difficoltà economiche). Possiamo comunque sperare di risultare idonei all'adozione?"

"Abbiamo sentito che durante i colloqui con Servizi Sociali vengono somministrati dei test psicologici. Cosa ci possiamo aspettare?"

"Cosa possiamo fare se durante i colloqui sentiamo la difficoltà ad esprimerci? Ci sono domande a cui possiamo non rispondere?"

"Dovremo già saper rispondere alla domanda se siamo aperti all'accoglienza dei bambini con problemi sanitari o psichici? Concretamente, che tipo di problematiche potremmo riscontrare?"


Una volta concluso l'iter conoscitivo, la valutazione positiva da parte dei Servizi Sociali mette la coppia in condizioni diverse in base al tipo di domanda presentata.

Nel caso della domanda di adozione nazionale, i coniugi vengono messi in attesa di un'abbinamento più accurato che garantisca il benessere del minore e della coppia stessa. Alcune coppie in questa fase sentono bisogno di un sostegno psicologico per gestire meglio l'ansia legata all'attesa e/o per prepararsi ad un eventuale proposta di abbinamento.

Anche il momento della proposta concreta, caratterizzato da una forte sollecitazione emotiva, a volte spinge i coniugi a cercare un confronto. Soprattutto nelle situazioni in cui i coniugi, per vari motivi, rifiutano l'abbinamento, l'elaborazione dei vissuti di colpa e di confusione aiuta a riconquistare equilibrio e proseguire serenamente il percorso intrapreso. Questa può essere anche un occasione di riesaminare le proprie aspettative e timori, che spesso prendono forma soltanto di fronte ad un bambino reale. 

Nel caso di adozione internazionale, il Tribunale dei Minori rilascia il decreto di idoneità, un documento necessario per poter conferire il mandato ad uno degli enti autorizzati. La scelta dell'ente deve avvenire entro 1 anno dalla comunicazione del decreto, altrimenti quest'ultimo scade. In questo caso la coppia viene messa in una condizione più attiva. Per poter decidere in modo consapevole, deve informarsi non solo sull'operato degli enti ma soprattutto sulle caratteristiche dei minori adottabili nei singoli paesi. E' una scelta estremamente importante che va fatta con grande attenzione. In questa fase si lavora sull'approfondimento delle risorse e dei limiti della coppia (sia interni che esterni), ai fini di orientarla verso la soluzione più adatta.

Può capitare che, nonostante la sussistenza dei requisiti oggettivi, la coppia viene valutata in modo negativo e non ottiene il decreto di idoneità. In base alle criticità rilevate durante l'indagine dei Servizi Sociali, lo psicologo aiuta la coppia a superare questo momento difficile dal punto di vista emotivo e la accompagna verso una migliore comprensione delle motivazioni del rigetto dell'istanza. Si ragiona insieme sulle soluzioni da intraprendere. Il lavoro svolto insieme può portare alla maggiore consapevolezza di tanti aspetti legati sia alla relazione di coppia che al progetto adottivo stesso. Una volta concluso, permette ai coniugi di fare ulteriori scelte, tra i quali:

- riproporre la domanda di adozione (affrontando una seconda indagine con Servizi Sociali);
- intraprendere un percorso di psicoterapia individuale/di coppia e successivamente riproporre la domanda di adozione;
- prendersi una pausa più lunga per riflettere ed entrare più in contatto con il mondo dell'infanzia abbandonata e successivamente riproporre la domanda di adozione;
- riprogettare la vita di coppia, senza figli. 

Nel caso in cui la coppia sente di non essere stata in grado di far emergere le proprie risorse durante la prima istanza e si percepisce immediatamente pronta a dimostrare le sue ragioni, può proporre reclamo avanti alla Corte d'Appello – sezione famiglia – territorialmente competente (cfr. L'art. 30, comma 5, della legge n. 184/83). Il reclamo deve essere proposto entro dieci giorni dall'avvenuta notifica del provvedimento di rigetto del Tribunale dei Minorenni. Lo psicologo che finora ha seguito i coniugi (anche privatamente) conoscendo in fondo la loro situazione e il loro livello di preparazione, può redarre una relazione di accompagnamento al reclamo, che spesso contribuisce in modo importante  all'accoglimento del ricorso.


FASE POST-ADOTTIVA 


L'arrivo del figlio adottato, tanto desiderato e atteso, può temporaneamente scombussolare la dinamica familiare. Dopo la prima fase dell'entusiasmo reciproco, spesso idealizzato e alleggerito dall'esonero delle normali attività lavorative e scolastiche nel periodo adottivo, si viene catapultati nella quotidianità, assumendo ruoli completamente nuovi e sconosciuti. Questo può creare forte ansia e frustrazione, sia nella coppia adottante che nel bambino, ostacolando la costruzione del legame genitori-figlio. Laddove si verifichino tensioni di quel tipo, occorre intervenire tempestivamente per non aggravare il delicato equilibrio nei rapporti e per procedere serenamente con l'inserimento del minore nel nuovo contesto di vita.

Nell'evoluzione della famiglia adottiva ci sono diversi eventi considerati critici. Uno di questi è sicuramente legato allo svelamento dell'adozione. Il giorno d'oggi nessuno dovrebbe più avere dubbi se farlo o meno, rimane però molto soggettiva la scelta del momento e delle modalità dello svelamento. In base ad una serie di fattori individuali (l'età del minore, la sua storia, il suo profilo cognitivo-emotivo, le attuali dinamiche familiari, le caratteristiche dei genitori, ecc.) con aiuto di uno specialista ci si può preparare a compiere questo grande passo in modo sereno e costruttivo.

Anche nei momenti successivi potrebbe essere molto utile consultare uno psicologo esperto di adozioni. Sopratutto nell'età della preadolescenza e dell'adolescenza, quando i ragazzi cominciano a cercare la propria identità, il fatto di sentirsi in qualche modo "strappati" dalla propria vita precedente all'adozione può rendere particolarmente faticosa l'integrazione di varie parti di sé. La sofferenza di alcuni ragazzi è intensificata da forti conflitti interni e sentimenti contraddittori verso genitori adottivi per cui l'elaborazione dei loro vissuti diventa molto difficile senza un adeguato intervento esterno. 


La dott.ssa Antonina Pieprzyk dal 2009 lavora nel settore di adozioni dei minori. Per oltre 10 anni è stata responsabile degli abbinamenti, della formazione delle coppie e dell'accompagnamento alle famiglie adottive presso un ente autorizzato "La Cicogna" di Torino. Ha condotto corsi regionali per le coppie aspiranti all'adozione. Nella sua pratica ha collaborato con le equipe adozioni delle ASL di tutto il territorio italiano. Ha maturato esperienza anche come CTP nei procedimenti di valutazione dell'idoneità adottiva.


Nel suo studio privato offre servizi di:
- Consulenza alle coppie aspiranti all'adozione;
- Accompagnamento psicologico in tutte le fasi di adozione (pre- e post-adozione)
- Sostegno psicologico e psicoterapia per le persone adottate (bambini, adolescenti, adulti)